IL PREZZO O IL VALORE DELLE COSE
TUTTE LE PERSONE CONOSCONO IL PREZZO DELLE COSE MA SOLTANTO ALCUNE NE CONOSCONO IL VERO VALORE [Oscar Wilde]
Prendo a prestito questa notissima affermazione di un’icona indiscussa della letteratura per entrare a gamba tesa in un tema tra i più discussi ma anche tra i meno definiti del mondo del business e, più in generale, del modo in cui gli umani stabiliscono le loro priorità.
Siamo nell’era dell’iperstimolazione, un periodo storico in cui ogni individuo ha a disposizione molto più di quanto possa desiderare e gestire, in qualunque ambito della vita. Siamo sempre di fronte a troppe opzioni: cibo, vacanze, persone, vestiti, automobili, smartphone e ogni altro ben di Dio.
Alimentiamo, come non era mai capito prima nella storia umana, uno dei bias cognitivi più difficili da comprendere: il paradosso della scelta.
In breve, quando siamo di fronte a troppe possibilità il cervello va in tilt e facciamo fatica a prendere una decisione, fino al punto di bloccarci.
Questa sovrabbondanza ci ha spinti, nel tempo, a consumare tutto in modo bulimico e temporaneo, passando da momenti di eccitazione, quando otteniamo ciò che desideriamo, a momenti frustrazione, subito dopo averci fatto l’abitudine.
La situazione ci sta prendendo la mano e l’evidenza viene dal successo di certi influencer, ragazzi molto giovani, che inducono migliaia o milioni di persone ad acquistare prodotti per pura emulazione (così non si deve scegliere), anche se sono prodotti brutti e costosi.
Tutti ricorderete un paio di ciabatte di gomma, indossate con i calzini bianchi da una nota influencer, tipo turisti tedeschi anno ’80.
Il problema è che tutti questi oggetti finiscono in cantina o in soffitta prima di alimentare l’enorme produzione di rifiuti che tutti conosciamo.
Eppure, non è stato sempre così. I nostri predecessori hanno saputo costruire oggetti senza tempo: giradischi, dischi in vinile, auto d’epoca dal design intramontabile, ritornano nelle nostre vite ma non come oggetti vecchi, piuttosto come oggetti risorti e più attuali che mai, mettendo in ombra oggetti nuovi ma senza “vita”.
Poniamoci una domanda: ma se un oggetto che ha tanti anni può essere più interessante di uno nuovo, è il tempo a fare la differenza o il valore?
Ezio Angelozzi
Business & Life Coach